Ovali o squadrate, in bambù o in
legno, di carta o di stoffa, decorate e non.
Parliamo di lanterne cinesi!
In Italia siamo abituati ad associarle ai ristoranti cinesi ed è un peccato che si sia perso il loro valore artistico. Nate come fonte di illuminazione per gli interni e gli ingressi delle abitazioni, nel corso dei secoli sono diventate non solo delle piccole opere ornamentali dai colori e dalle forme più stravaganti ma anche veicoli di poesie e preghiere.
Parliamo di lanterne cinesi!
In Italia siamo abituati ad associarle ai ristoranti cinesi ed è un peccato che si sia perso il loro valore artistico. Nate come fonte di illuminazione per gli interni e gli ingressi delle abitazioni, nel corso dei secoli sono diventate non solo delle piccole opere ornamentali dai colori e dalle forme più stravaganti ma anche veicoli di poesie e preghiere.
Oggi la passione per questi
oggetti è ancora molto vivo e in un piccolo villaggio che si chiama Hongmiao,
nel distretto Huairou a nord di Pechino, la maggior parte degli abitanti si
occupa della realizzazione di lanterne cinesi: dalla creazione della
struttura all’assemblaggio dei pezzi, dal ritaglio dei tessuti all’incollaggio,
ciascuno ha il proprio compito da svolgere.
Sicuramente nei giorni
passati questi artigiani si sono dati da fare per soddisfare la grande
richiesta di lanterne per il Capodanno cinese ma anche per la festa che cade
proprio oggi, il quindicesimo giorno del primo mese lunare: la 元宵节Yuánxiāojié (o 灯节Dēngjié ), la Festa
delle Lanterne.
Come dice il nome, durante questa
festa le lanterne fanno da protagoniste e su alcune vengono attaccati dei
foglietti con degli indovinelli su cui i visitatori si possono arrovellare per
trovare una soluzione.
C’è un’altra usanza
che differenzia questa ricorrenza dalle altre: le tāngyuán 汤圆 (o yuánxiāo), delle palline di
riso glutinoso bollite con un ripieno che tradizionalmente è fatto di pasta di
sesamo nero. Oltre a quelle dolci esistono anche delle varianti salate con un
ripieno di carne macinata e verdure; esiste addirittura un ripieno fatto con
petali di rosa e fiori di osmanto.
Un’altra curiosità: il nome di
questo piatto ricorda la pronuncia del carattere 团圆 “tuányuán”
che significa “riunione” ed è per questo motivo che questi curiosi dolcetti
sono diventati simbolo di unione e felicità familiare.
Le leggende dietro alla Yuánxiāojié sono tante e noi abbiamo deciso di
raccontarvene una nei prossimi giorni … Intanto 元宵节快乐 a tutti! 88
Fame! :)
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