mercoledì 13 marzo 2013

Longtaitoujie e il drago


Vi abbiamo lasciati pochi giorni fa tra le calde e morbide piume di Zhuque, la Fenice del Sud, stupendamente realizzata da Sara, ora però è giusto dar spazio all’altra metà della mela, lo yang, l’energia maschile: il drago!
 Quando sento parlare di draghi mi si illuminano gli occhi e la mia mente ripercorre i molti racconti nei quali questi enormi rettili alati compaiono come protagonisti, come spalle degli eroi o come pericolosi nemici da abbattere. A chi non piacciono i draghi? Chi da piccolo non ha sognato di cavalcarne uno, sfrecciando tra le nuvole e sfidando altri cavalieri in cieli neri carichi di elettricità?
 Se a noi occidentali piacciono così tanto, quanto credete che possano piacere ad un popolo con più di un miliardo di persone che da millenni si autodefiniscono 龙的傳人lóngdechuánrén “i discendenti del dragone”? Vi dico solo che nell’anno del drago si registra sempre un incremento delle nascite (il cosiddetto “Dragon Baby Boom”) perché un figlio nato sotto questo segno sarà destinato ad una vita molto fortunata. E se il bambino non nasce in quell’anno, ci si augura comunque che “possa diventare un drago” (望子成龍 wàngzǐchénglóng), ossia possa avere un futuro brillante e felice.

Nel post precedente abbiamo già accennato ad alcune sue caratteristiche: sono talmente tante e varie che elencarle tutte prenderebbe troppo spazio e forse vi annoiereste! Il drago originariamente era rappresentato con parti del corpo prese a prestito da diversi animali: le corna del cervo e le orecchie del bue, gli occhi e i “baffi” del gambero di fiume, il corpo coperto da squame di pesce, il corpo serpentino e zampe di tigre che sfoderano artigli d’aquila. Come la fenice anche il drago rientra nella concezione taoista che elementi diversi possano convivere armoniosamente senza che uno prevalga sugli altri. Ma c’è una cosa che lo differenzia: ha il controllo sulle forze della natura, in particolare sull’acqua in tutte le sue forme, piogge o fiumi che siano.
 Non a caso nello zodiaco cinese, in cui a ciascuno degli animali zodiacali è associato una parte del giorno (ventiquattro ore divise tra i dodici), il dragone fa da padrone dalle ore 7 alle 9 del mattino, momento in cui cavalca la nebbia mattutina per sollevarsi in volo al di sopra delle nuvole.
 Ed è proprio questa sua caratteristica che ci porta a parlare della festa che oggi si celebra in Cina: 头节 Lóngtáitóujiē (o 春龙节chūnlóngjiē), letteralmente la Festa del drago che solleva la testa (o Festa del drago della primavera). Come recita un vecchio detto cinese: “二月二龙抬头”  Èr yuè èr, lóng táitóu, “il secondo giorno del secondo mese lunare, il drago solleva la testa”, si desta e porta la primavera con le prime piogge.

La Longtaitoujie è una festa che affonda le sue origini nelle tradizioni rurali legate all'alternarsi delle stagioni e sopravvive ancora oggi nonostante molte delle sue antiche usanze stiano scomparendo. Come suggerisce il nome, questa giornata è dedicata alla figura del drago, ritenuto il portatore delle prime piogge vitali per campi coltivati e necessarie per i futuri raccolti, soprattutto nelle province dell’entroterra cinese dove la terra è più secca e bisognosa d’acqua. E proprio in queste zone alcuni piatti cambiano momentaneamente nome in onore del drago: i ravioli bolliti 水饺 shuǐjiǎvengono chiamati “orecchie di drago” 龙耳 lóngěr;  le focacce primavera 春饼 chūnbǐng, “scaglie di drago” 龙鳞 lónglín; gli spaghetti 面条 miàntiáo, “baffi di drago” 龙须面 lóngxūmiàn; i ravioli in brodo 馄饨 húntun (meglio conosciuti come wanton), “occhi di drago” 龙眼 lóngyǎn. Oltre a queste semplici ma gustose pietanze, nel nord della Cina si usa anche arrostire fagioli e semi di melone o si preparano i pop-corn (scopriremo il motivo la prossima settimana). Che fame, ragazzi!
E visto che si festeggia il rinnovamento portato dal drago, oggi molti cinesi, soprattutto i più piccoli (malvolentieri), faranno una capatina dal barbiere per tagliarsi i capelli come buon auspicio per un nuovo inizio. In fin dei conti il rinnovamento inizia sempre dalla testa (从头开始 cóngtóu kāishǐ )!

Non mi resta che salutarvi e ricordarvi di seguirci perché la prossima settimana Nainai racconterà al piccolo Marco e a noi lettori una storia dedicata alla Longtaitoujie.
Che il drago sollevi la testa!88






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