E così ci siamo lasciati alle spalle marzo, mese che abbiamo
voluto dedicare interamente al drago e alla fenice. Qui in Italia quel
simpaticone di Long ha portato un bel po’ di piogge ma la primavera ancora
tarda ad arrivare: chissà se riusciremo a dire finalmente ad alta voce (e un
po’ stizziti) un bel “ARRIVEDERCI” a questo inverno che non vuole andarsene?! Dopo tutta quest’acqua e questo freddo, ci vorrebbe proprio una bella giornata
calda, soleggiata, chiara e luminosa …
Aspettate un attimo! Ho detto “Chiara e luminosa”, in cinese
rispettivamente 清 qīng e 明 míng e questa è la prima settimana del terzo mese del calendario
lunare … Ma allora da oggi per tre giorni si celebra la festa Qing Ming, 清 明 节 Qīngmíngjié … Fantastico!
真棒! Altra
festa, altre storie e altri disegni: insomma, qui non si finisce più di
festeggiare!
Diversamente da altre ricorrenze tradizionali cinesi questa
festa ha avuto origine da un’altra celebrazione: la 寒食节 Hánshíjié, il Giorno del cibo freddo.
Potrebbe sembrare l’esclamazione di un cliente scocciato che si lamenta del
servizio scadente di un ristorante ma in realtà questo strano nome è collegato
ad una storia risalente al Periodo delle Primavere e Autunni (770 – 476 a.C.).
Si
narra infatti che il Duca Wen dello stato di Jin avesse dedicato quel giorno
alla memoria di Jie Zitui, un uomo che gli aveva salvato la vita ma di cui si
era presto dimenticato: affinché venisse ricordato da tutti decise che nel
giorno della ricorrenza della sua morte sarebbe stato proibito accendere i
fuochi in casa (capirete il perché la prossima settimana) e tutti avrebbero dovuto
mangiare solo cibi freddi. Successivamente, durante la dinastia Qing (1644 –
1911), la festa Hanshi venne
sostituita dalla festa Qing Ming che, nonostante avesse un nome diverso, mantenne
l’idea alla base della prima: rendere omaggio ai propri cari sulle loro tombe, 扫墓 sǎomù.
La Qingmingjie, nota anche come “Tomb Sweeping Day” (“Giorno della
Pulizia delle Tombe”), per alcuni aspetti
è simile alla nostra Festa dei morti che cade il 2 novembre ed è considerata un
vero e proprio rito culturale e sociale: la famiglia riunita fa visita alle
tombe dei cari, le ripulisce accuratamente togliendo erbacce e detriti, porta fiori
freschi, accende ceri e prega in silenzio. Oltre a tutto ciò, c’è anche
l’usanza di offrire al proprio caro del cibo e del vino di riso, bruciare
dell’incenso e … dei soldi finti di
carta! Eh già … in fin dei conti, con o senza crisi, qualcuno dovrà pure
aiutarli nella vita nell'aldilà per garantirgli prosperità e felicità.
[continua…]
Trovo molto particolare l'usanza di usare dei soldi come offerta, ma di usarli finti! Ho scoperto questa usanza in un libro di Terzani che ne parlava facendo una riflessione sui due lati dello spirito del popolo cinese, quello spirituale e quello "economico"!
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