giovedì 23 gennaio 2014

Jizaojie

Ciao a tutti e ben ritrovati su NSDM!

Come molti sanno tra poco più di una settimana inizierà il nuovo anno lunare con il “primo giorno del grande anno” (大年初一Dà Nián Chūyī) ma forse non tutti sanno che oggi si festeggia l'ultima parte dell'anno (小年 xiǎonián, letteralmente “piccolo anno”), conosciuto anche come Jìzàojié 祭灶节 ("Festa del dio della cucina"), giorno dedicato a 灶君 Zàojūn (o 灶王 Zàowang), appunto “il dio della cucina”.  

Ovviamente non stiamo parlando di uno di quei personaggi televisivi che si danno battaglia sui fornelli a suon di ricette assurde ed impiattamenti stilosi ma di un immortale che secondo il mito vive nella cucina di casa e controlla il comportamento di ciascuna famiglia.


Riflettendoci bene, è un po' inquietante pensare che ci sia uno sconosciuto che si aggira a casa e per di più ci spia … ma vi do due buone notizie: in realtà Zao Jun è un'entità benigna e si dice che viva nelle stufe. Cosa? Avete una stufa?! Allora aggiungete un posto a tavola ...

A parte gli scherzi, nelle cucine delle vecchie case cinesi era solita esserci una grossa stufa fatta di mattoni, costruita direttamente sul pavimento e attaccata per un lato al muro dove era presente anche un piccola nicchia per gli incensi e le offerte a Zao Jun.
Ma perché la stufa è così importante?


Nella società antica la stufa era considerata un elemento fondamentale in quanto indispensabile per la vita quotidiana: intorno ad essa si svolgevano le attività del nucleo familiare (un vero e proprio focolare domestico) e nel tempo assunse sempre più importanza sociale, divenendo simbolo della famiglia e  della sua “anima”.
Così, da lì Zao Jun sorveglia il comportamento della famiglia e alla fine di ogni anno va in Cielo a presentare un resoconto all'Imperatore di Giada: se questa si è comportata bene, garantirà pace e armonia oppure … sono guai!
Ma come arriva in Cielo se è nascosto in cucina?

La sera del ventitreesimo giorno solitamente le famiglie pregano (祭灶祈福 jìzàoqífú) e per facilitare la sua ascesa al Cielo bruciano la sua immagine con quella di un cavallo: questa pratica permetterebbe di liberare il suo spirito che così può raggiungere più velocemente il Cielo. 
In alcune aree della Cina ci sono altre usanze particolari: per esempio, per garantirgli un viaggio sicuro si brucia anche della paglia e dei soldi finti (元宝 yuánbǎo ) e a simboleggiare la sua cavalcata si lanciano fagioli sul tetto.  
Inoltre per riempirgli la pancia prima del lungo viaggio, le famiglie gli offrono dello zucchero (灶糖 zàotáng), dolcetti (火烧 huǒshāo) e frutta.
E non finisce qui!
Infatti tradizione vuole che si metta nella sua bocca del riso glutinoso e miele perché possa riferire all'Imperatore di Giada solo cose buone e dolci o (per chi vuole pensarla malignamente) perché abbia la bocca piena e impastata da non poter proferir parola. 
Con l'anno nuovo, dopo il suo viaggetto, una nuova immagine verrà appesa e si ridarà il benvenuto a casa a Zao Jun che contraccambierà proteggendo tutta la famiglia per un altro anno … se non è stato trattato male!

Se siete curiosi di sapere come Zao Jun è finito nella stufa ed è diventato immortale, seguiteci perché fra qualche giorno la nostra cara nonnina cinese Nainai ci racconterà proprio la sua storia!88



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