mercoledì 8 gennaio 2014

Labajie

Buon nuovo anno solare a tutti!

Come promesso, torniamo dopo le abbuffate festive belli carichi non solo di ciccia ma anche di idee e storie nuove. L’Epifania tutte le feste ha portato via ma non in Cina: infatti oggi si festeggia la festa tradizionale Làbā (腊八节), una delle ultime feste prima che inizi il nuovo anno lunare con la lunga Festa della Primavera.

Il nome Laba deriva dal fatto che la festa cade l’ottavo giorno (八 significa otto) del dodicesimo mese lunare, detto anche làyuè 腊 月. Quest’anno coincide con l’ottavo giorno del primo mese solare ma è solo un caso perché  nel 2013 è stata il 19 gennaio e nel 2015 cadrà il 27 dello stesso mese.

A differenza di altre feste cinesi più importanti e radicate nella cultura cinese, la ricorrenza Laba viene celebrata soprattutto a nord e non spicca per particolari rituali o attività però, come tutte, ha una caratteristica che la contraddistingue: la 腊 八 粥 làbāzhōu, una zuppa fatta in genere di riso, zucchero, fagioli, frutta secca (noci, castagne , mandorle, etc.), semi di melone, semi di loto e così via. Normalmente vengono scelti otto ingredienti o “tesori”e per questo motivo viene anche chiamata bābǎozhōu 八 宝 粥 “zuppa otto tesori”. La zuppa laba è molto popolare ed esistono centinaia di varianti ma, in un modo o in un altro, rimane un piatto molto nutriente e gustoso, soprattutto se mangiato in una fredda giornata invernale.
   
Riguardo le origini di questa festività esistono diverse versioni e quella più comune ci farà fare un salto di più di duemila anni indietro nel tempo ad incontrare una figura molto famosa in tutto il mondo: nientedimeno che Shakyamuni, a molti noto come Siddharta.
Siddharta  Gautama, principe della dinastia Shakya, aveva tutto quello poteva desiderare: un palazzo, comodità e ricchezze donate dal padre. Un giorno però fu preso da una profonda inquietudine interiore e decise di scoprire il mondo oltre le mura della reggia. Si scontrò con la crudezza della realtà e vide con i propri occhi la sofferenza degli uomini. Turbato, lasciò la sua vita regale e per sei lunghi anni intraprese un percorso ascetico alla ricerca dell’illuminazione, divenendo prima “Shakyamuni” (“il saggio degli Shakya”) e poi, dopo aver raggiunto il grande risveglio, il “buddha” o “il risvegliato”.

A questo punto vi chiederete cosa c’entra la festa Laba ... Ebbene, Shakyamuni in quei lunghi anni di meditazione sotto l’Albero della Bodhi digiunò e raggiunse l’illuminazione l’ottavo giorno del dodicesimo mese lunare (per alcuni il quinto), giorno in cui gli venne offerta una ciotola di zuppa di riso. Così oggi lo si commemora preparando e mangiando la zuppa Laba e in molti templi buddhisti viene offerta ai visitatori.

Oltre a questo piatto, ce n’è uno molto particolare: l’aglio laba, 腊 八 蒜 làbāsuàn.La tradizione vuole che si mettano gli spicchi d’aglio (quelli con la buccia rosa) nell’aceto di riso con un po’ di zucchero per un paio di settimane: l’aglio diventerà di un bel verde e assumerà una consistenza croccante, ideali da mangiare insieme ai ravioli durante il Capodanno cinese, magari accompagnati da un buon bicchiere di vino laba (腊八酒 làbājiǔ). L’aglio laba, anche se potrebbe far storcere il naso ad alcuni (non il vostro ma di quelli che sentono il vostro alito), è ricco di antiossidanti, aiuta a tenere bassi i livelli dei grassi e mantiene nella norma i livelli del colesterolo … sarebbe proprio un ottimo rimedio per le nostre abbuffate natalizie! 



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