sabato 11 maggio 2013

Il pesce e la gallina -Parte 1-


La settimana scorsa in occasione della Festa della Gioventù abbiamo introdotto Marco, il ragazzo italo-cinese che sarà il protagonista del fumetto “Nel segno del maiale”. Seguendo questa strada io e Sara, come dei pionieri, abbiamo deciso di sperimentare ed esplorare nuove strade e orizzonti. Così è nata l’idea di riportare sul blog Nsdm alcune interviste a persone legate in qualche modo alla Cina o alla cultura cinese. Oggi qui con noi abbiamo cinque amiche: G.N., Y.O., M.H., M.L., M.Z. (per questioni di privacy abbiamo deciso di inserire solo le iniziali). Come Marco, sono giovani e, soprattutto, sono italo – cinesi e insieme a loro faremo una chiacchierata per conoscerci meglio.

A: Intanto grazie di essere venute! E’ tutto nato per caso ma fin da subito avete accettato con entusiasmo di farvi intervistare. Per rompere il ghiaccio, partiamo con un indovinello che abbiamo proposto sulla pagina Facebook di NSDM: che cosa ci fanno una gallina e un pesce insieme?


M.H.:  Entrambi fanno le uova!
A: Sì … ma no!
M.Z.: Il gallo non fa le uova …
M.H.: Ma è una gallina!
M.Z.: E’ un gallo o una gallina? 
(panico)
A: E’ una gallina!
M.L.: L’anno della gallina può c’entrare?
A: No.
G.N.: Uno è un segno zodiacale occidentale e l’altro è un segno zodiacale orientale? Pesci e Gallo?
A: Mm … non sei totalmente fuori strada: c’è qualcosa di giusto … un aiuto: non c’entrano i segni zodiacali.
G.N.: Uno rappresenta l’Oriente e l’altro l’Occidente?
A: Ti stai avvicinando alla soluzione!
M.Z.: Ho capito! La gallina rappresenta la forma della Cina e il pesce rappresenta Venezia!
A: Esatto! Abbiamo deciso di giocare con questi due animali, che rappresentano rispettivamente la Cina e Venezia, perchè come Marco di Nsdm siete di famiglia cinese e in questo momento vivete nel veneziano. A questo punto direi di partire con l’intervista vera e propria per conoscerci meglio: quale lingua parlate in famiglia? 
Y.O.: Un misto. Si mescola sia l’italiano che il cinese mandarino; anzi il dialetto teochew (in cinese 潮州话 cháozhōuhuà ) più che il cinese ufficiale.
A: Ci sono mai state incomprensioni a livello linguistico? Avete mai utilizzato lo “slang” italiano o il dialetto veneto per non farvi capire dai vostri genitori? 
Y.O.: Il problema è che i miei capiscono tutto. Giusto se parlo in francese o in inglese non capiscono.
A: E voi?
G.N.: A me succede di parlare in italiano con le mie sorelle per non farmi capire da mio padre, ma alla fine riesce a capire il senso.
M.H.: Io invece parlo il dialetto di Wenzhou (温州话 wēnzhōuhuà), il cinese mandarino e l’italiano ogni tanto. Quando sono al telefono con le mie amiche parlo più velocemente in italiano così i miei non capiscono. Però mia mamma ha l’orecchio troppo veloce e alla fine comprende tutto! (ride).
M.L.: Mia mamma mi parla in dialetto di Qingtian (青田话 qīngtiánhuà) e io le rispondo in cinese mandarino e, se parlo velocemente in italiano, non capisce. Per questo con lei uso il dialetto o il mandarino. Mio papà invece capisce la maggior parte delle parole italiane.
M.Z.: Anche io a casa parlo un misto: con i miei fratelli parlo un misto cinese mandarino, dialetto e un po’ d’italiano. Invece con i miei genitori parlo in dialetto e, se non so alcuni termini, utilizzo il mandarino.  
A: Siete tutte studentesse di Ca’ Foscari. Quale corso di studi state seguendo? Perché? 
M.L.: Io sono nata in Italia e sto studiando cinese perché non lo so. Prima di frequentare l’università qui a Venezia, non sapevo assolutamente né leggere né scrivere i caratteri cinesi. Sono brava nella comprensione orale ma per quanto riguarda il parlato sbaglio la pronuncia di alcune parole a causa dell’influenza del dialetto.
M.H.: Io ho scelto di studiare il cinese perché non sapevo cosa fare dopo il diploma delle superiori. Se potessi tornare indietro, mi iscriverei ad un’altra facoltà perché il mio livello di cinese è sì migliorato rispetto a prima ma non c’è tantissima differenza e credo che non mi sia servito a molto…
G.N.: Io studio cinese ma in realtà volevo fare architettura. Non ho passato il test d’ingresso e allora mi sono detta: “Ma sì … facciamo cinese!” (ride)
Y.O.: Anche io studio cinese. Prima dell’università sapevo solo il dialetto e quindi ho imparato il cinese mandarino; sicuramente mi è servito a qualcosa, non è stato del tutto inutile.
M.Z.: Io mi sono iscritta a Lingue Orientali perché voglio imparare qualcosa di più oltre alla lingua, per esempio la storia e la cultura cinese.
A: Quindi è un interesse che va oltre al semplice studio di una lingua e che punta ad esplorare e conoscere meglio le proprie radici, giusto?
M.L.: Sì, è la scoperta delle proprie origini. La maggior parte di noi è nata in Italia e quindi non sa nulla della Cina, della sua cultura, delle abitudini, delle tradizioni … sono tutte cose che ci sono abbastanza estranee.
G.N.: Io ho pensato anche al lavoro perché in giro si diceva che chi studia cinese trova facilmente lavoro … 
                                                                     [Continua…]
                                                                                                                                                               



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