mercoledì 15 maggio 2013

Il pesce e la gallina -Parte 3-


A: Ok, dopo la pausa tarallo, ho un’altra domanda: voi, personalmente, siete riusciti a fare una sintesi tra la cultura italiana e quella cinese?
Y.O.: Io preferisco fare alcune cose all’italiana e altre cose alla cinese …
Io: Per esempio?
Y.O.: Non saprei … mi viene in mente il matrimonio per farti un esempio: vorrei sposarmi in rosso come si usa in Cina. Mia zia (qui in Italia) invece ha deciso per una via di mezzo: infatti si è sposata con un vestito rosso con del pizzo bianco.
G.N.: Potresti sposarti in rosa ... (ride)
Y.O.: No, assolutamente no!
A: Perché no?
M.Z.: Perché era il colore usato dalla concubine: in passato nei matrimoni la prima moglie si vestiva in rosso ma le altre mogli erano tutte in rosa!
A: Ok … allora lasciamo perdere il rosa! Rimanendo sempre nell’ambito della vostra doppia cultura, voi vi comportate più come i cinesi o come gli italiani?
M.H.: noi siamo la sintesi tra le due culture!
M.L.: dipende da con chi siamo: se sei tra cinesi, ti comporterai come loro e viceversa. Una cosa però c’è sempre: il rispetto per le persone più grandi, parenti e non.
A: E questo grande rispetto per i più grandi, lo ritenete come un patrimonio cinese o italiano?
Coro: cinese!
A: Eh, eh, capito! Non è solo educazione, è qualcosa che va oltre. In fin dei conti la pietà filiale (xiào 孝) è una delle principali virtù confuciane.  
G.N.: Per noi è molto grave rispondere male ai nostri genitori.
M.Z.: … infatti dicono che, se rispondi male ai tuoi genitori o ad una persona più grande di te, vieni punito da lampi e tuoni!
Y.O.: Hai paura dei tuoni, MZ?
M.Z.: No, però di solito rispondo male alle persone che hanno torto. Se hanno torto, hanno torto e basta! 
Y.O.: Comunque, dipende tanto dal carattere della persona … e anche dalla generazione: i più piccoli stanno perdendo questa “virtù” del rispetto.
A: In Cina mi è capitato di vedere ragazzi comportarsi in modo veramente maleducato nei confronti degli adulti. Spesso vengono chiamati “i piccoli imperatori”, facendo riferimento al fatto che, essendo figli unici, fin da piccoli vengono viziati fuori misura. Voi che cosa ne pensate?
M.L.: E’ vero! E vengono viziati non solo dai genitori ma anche dai nonni. Secondo me il rispetto si perderà anche in Cina e, per assurdo, saremo noi, che siamo nati all’estero e che siamo stati educati dai nostri genitori “alla vecchia maniera”, ad essere più educati e rispettosi. Ma già la generazione successiva alla nostra è diversa: noi primogeniti siamo stati educati dai nostri genitori in un certo modo perchè, non avendo ancora esperienza, si sono basati su come erano stati educati loro. Poi pian piano con i figli successivi, erano più tranquilli e i nostri fratelli più giovani ne hanno approfittato.
A: Ora vi chiederei di raccontami un episodio divertente che metta in luce la vostra “dualità”, magari qualche evento accaduto in famiglia con i vostri familiari cinesi o con gli amici italiani.
G.N.: A me è successa una cosa divertente! Qui in Italia, quando qualcosa non funziona, diciamo che “non va”, per esempio “la penna non va”. E allora, quando sono tornata ad Hong Kong ho detto la stessa cosa in cinese, traducendola letteralmente, e tutti guardandomi sbalorditi mi hanno detto: “Non va? E dove vuoi che vada la penna da sola?!” (ridiamo)
M.L.: A me è venuta in mente un’altra cosa: si sa che l’italiano tende a gesticolare molto quando parla e in Cina a me è capitato di parlare in cinese e di muovere tanto le mani e i cinesi ridevano come matti, prendendomi anche in giro!
A: Una curiosità: i vostri genitori non vi hanno mai fatto pesare il fatto che vi comportate più da italiani che da cinesi?  
M.H.: A me dicono che ho la mentalità italiana e che non riuscirei mai a vivere in una famiglia totalmente cinese in Cina …
A: In relazione a questa chiacchierata sulle vostre radici cinesi, come vivete il vostro affetto nei confronti dei vostri genitori?
M.Z.:  Proprio su questo tema c’è una grande differenza tra Occidente e Oriente. Di solito gli orientali tengono dentro l’amore che provano per le altre persone; invece gli occidentali tendono ad esplicitarlo a voce. Noi, anche se vogliamo tantissimo bene ai genitori, non lo diciamo spesso; magari lo mostriamo attraverso i gesti …
Y.O.: Non servono per forza baci e abbracci, basta anche un piccolo gesto: tirare su la coperta, se si sono addormentati ed è scivolata giù; preparare loro del tè o il loro piatto preferito … anche questo è un modo per dimostrare loro il nostro affetto!
  
Vorrei ringraziare di cuore queste giovani italo–cinesi per aver condiviso con entusiasmo i loro pensieri, ricordi ed emozioni, rendendo così possibile questa piccola intervista, nata da un’idea improvvisa e cresciuta proprio grazie a questo incontro stimolante. 谢谢你们! 


Nessun commento:

Posta un commento