mercoledì 26 giugno 2013

Leoni in cielo, draghi in acqua -parte 3-

Intervista ai "leoni" della squadra maschile agonistica di Dragon Boat, presso Remiera “Sacca San Biagio” a Venezia in data 11/05/2013
A: Ciao ragazzi! Ho appena intervistato la squadra femminile ed ora è giusto dedicare del tempo anche alla controparte maschile. Intanto, perché fate Dragon Boat e che cosa vi piace di questo sport …
S.M.: Per me l’inizio è stato abbastanza casuale perché due anni fa era una delle poche attività in cui si poteva partecipare liberamente a differenza di altre in cui c’è un tetto all’età: io, per esempio, ho 36 anni e quindi ero già tagliato fuori. L’anno scorso non c’era il tetto d’età e quindi mi sono buttato dentro. Oltre a questo, c’è da dire che è un’attività sportiva che si gusta scoprendola!
A: Per affrontare Dragon Boat devi avere qualche caratteristica particolare a livello fisico e psicologico?
S.M.: Sicuramente la coordinazione e semplicemente la predisposizione che ci vuole in realtà in quasi tutti gli sport, specialmente se poi si passa a livello agonistico. Poi, ovviamente, l’attitudine allo sport e lo spirito di squadra sono fondamentali.
A: E quanto vi allenate alla settimana? E’ Faticoso?
S.M.: Di solito facciamo due / tre allenamenti in barca e poi c’è a disposizione la palestra della remiera dove possiamo venire ad allenarci quando vogliamo. Il Dragon Boat è impegnativo e faticoso come tutti gli sport a livello agonistico. Di certo è un impegno che si prende ma si porta avanti volentieri.
A:  A giugno avrete la gara in Cina e per molti di voi sarà la prima volta in Oriente: che cosa vi aspettate e cosa pensate di trovare?
S.M.: Per tutti sarà la prima volta in oriente e le aspettative sono molto varie e ci sono tante idee e i soliti falsi miti sull’Oriente e siamo curiosissimi di vedere come è in realtà. Ci aspettiamo tutti cose diverse ma sono sicuro che sarà una bellissima esperienza.
A: Sapete già chi saranno i vostri avversari?
S.M.: No, non sappiamo praticamente nulla di cosa ci aspetterà, tranne i programmi della gara. Sappiamo che ci saranno tante squadra maschili, poche quelle femminili e che sarà sicuramente qualcosa di impegnativo per le ripetizioni di gare.
A: La squadra cinese giocherà in casa: avete un po’ di paura?
S.M.: Un po’ sì anche perché abbiamo visto diverse squadre in altre occasioni provenienti da paesi orientali ed erano “inquietanti”! (ridiamo)
A: Primo viaggio in Cina, prima gara in Cina: che cosa ti aspetti? Hai paura della squadra cinese che giocherà in casa?
S.M.: Bel tempo soprattutto! E poi cibo buono, tanto divertimento e agonismo! Per quanto riguarda la seconda domanda, se non si conosce l’avversario, non ha senso aver paura a priori: si ha paura solo quando lo si conosce!
A: Sagge parole! Ragazzi, in bocca al dragone!  

Intervista all'allenatore di Dragon Boat Sergio Barichello, presso Remiera “Sacca San Biagio” a Venezia in data 11/05/2013

A: Salve Sergio! Iniziamo con una breve descrizione del Dragon Boat …
S.B.: Innanzitutto bisogna dire che il Dragon Boat è una disciplina per cui sostanzialmente bisogna creare un gruppo che sia unito perché è importantissimo per poter pagaiare insieme allo stesso tempo, caratteristica fondamentale di questo sport. Bisogna lavorarci tantissimo, addirittura un anno per raggiungere un buon livello di coordinazione e poi perfezionarla sempre di più. Più nello specifico, fondamentale di questa disciplina è il colpo in acqua e riuscire a trovare dei bravi capi-voga che hanno l’enorme responsabilità della barca. Poi, ci vuole tanto impegno e rispetto: il timoniere che crea il gruppo deve avere il massimo rispetto di tutti i membri ma anche questi ultimi nei suoi confronti. Ci vuole il massimo della correttezza e, soprattutto, condizione fondamentale è quella di sentirsi una squadra. Chi non si sente parte della squadra può diventare un problema: bisogna essere proprio un gruppo unito in tutto e per tutto.
A: La vostra squadra ha già partecipato ad altre gare?
S.B.: Sì, abbiamo vinto tante gare nazionali a livello universitario italiano. Sicuramente una delle esperienze più importanti è stata quella che ha portato gli studenti dello IUAV e di Ca’ Foscari ad ottenere insieme un ottimo risultato alla Coppa Italia, arrivando primi e secondi. Avremo di nuovo modo di dar prova della nostra forza nel Campionato Italiano della FIDB (Federazione Italiana Dragon Boat) il 12 e il 13 luglio, dove  ci scontreremo con le migliori squadre italiane e, tra l’altro, tutti  stanno aspettando di vedere la “rivelazione” della nostra squadra, che è nata  praticamente dal nulla. 
A: Ecco, a proposito! Quando è nato il Dragon Boat a Venezia?
S.B.: Il Dragon Boat è nato nel 2003 per una pura sfida  tra IUAV e Ca’ Foscari e diciamo che il promotore, che la proprio lanciata qui a Venezia, è Andrea Bedin, atleta della canoa; noi poi l’abbiamo fatta nostra nel 2004 e abbiamo esordito a Firenze dove abbiamo vinto il primo campionato. Dopo quell’esperienza ne sono seguite tante altre: gare in diverse regioni italiane, per esempio in Trentino, e all’estero, per esempio a Londra, Berlino …
A: Fra poco partirete per la Cina: qual è la vostra sensazione?
S.B.: E’ una bella sensazione e un’occasione unica. Siamo molto contenti di andare in Cina e confrontarci con le squadre cinesi e di sicuro sarà una bellissima esperienza. Quando torniamo ti sapremo dire!
A: Ci conto! Ora vi lascio ai vostri allenamenti intensivi!



Ringraziamenti: vorrei ringraziare di cuore tutti gli intervistati per la loro disponibilità e l'interesse nel condividere le loro esperienze e pensieri sulle mitiche Dragon Boat! 
Un particolare ringraziamento all’allenatore Sergio Barichello che con entusiasmo porta avanti questa disciplina e, soprattutto, ha reso possibile quest’ intervista. Un ringraziamento anche a Lorenzo, capitano delle Furie d’Oriente, per avermi accolto in squadra e per la capacità di  trasmettere passione ed energia a tutti. Acqua avanti, sempre! 

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